Oggi cari lettori e lettrici voglio porre la vostra attenzione sulla pratica dell'equitazione integrata. Qui sotto vi propongo un pezzo di articolo di giornale della "Stampa" alla fine del quale allego il link completo nel caso vogliate leggere l'articolo integralmente dal momento che ne ho modificato le parti per poter nel migliore dei modi informarvi rimanendo inerenti agli interessi del mio blog. Di seguito commenterò l'articolo.
L’equitazione integrata è nata allo scopo di affiancare con successo le classiche terapie mediche nei pazienti affetti da Sindrome di Down, schizofrenia, autismo, ADHD o pazienti psichiatrici.
Una pratica che non tutti conoscono, ma che si sta diffondendo a macchia d’olio, è l’equitazione integrata. Non ippoterapia nell’accezione del termine, ma qualcosa di più.
Si fa riferimento all’ippoterapia in quelle situazioni in cui si lavora a livello muscolare e fisioterapico su pazienti con patologie legate alla sfera motoria poiché è reale l’aspetto terapeutico ed è necessario avere una formazione specifica e avvalersi sempre della consulenza di un medico (neurologo, ortopedico).
L’equitazione integrata, invece, pone l’accento soprattutto sull’aspetto psico-emotivo di un paziente. Perciò, si usa il termine “equitazione integrata” per indicare che attraverso una pratica sportiva e sana come l’equitazione e il contatto con l’animale, il bambino (o anche l’adulto) può apprendere una serie di competenze che possono essere utilizzate anche in altri contesti e ciò può portarlo a integrarsi meglio nell’ambiente circostante.
Questa pratica promette, perciò, di aiutare bambini e adulti affetti da diversi problemi pisco-fisici. Il fine ultimo di questa pratica, è quello di insegnare a questi ragazzi a essere autonomi, a prendersi cura di un altro essere vivente che è dotato a sua volta di una incredibile sensibilità e di aumentare la loro autostima e senso di auto efficacia.
Il movimento basculante del cavallo stimola la muscolatura della schiena e il sistema nervoso che in diverse patologie neurologiche sono mal funzionanti. Se invece ci riferiamo alle patologie neuropsichiatriche o psichiatriche, diciamo che la scelta del cavallo è basata su diversi fattori, primo tra tutto la sua indole non predatoria.
A dispetto degli altri animali comunemente utilizzati per la cosiddetta pet-therapy, il cavallo è anche l’unico animale che fisicamente è in grado di trasportare l’utente, attivando quindi una serie infinita di dinamiche emotive come l’abbandonarsi a un animale così grande e la fiducia. Inoltre la sua indole un po’ schiva e diffidente è utile nel stimolare un’attivazione emozionale e relazionale in soggetti altrettanto “ritirati”.
Non bisogna pensare che l’equitazione integrata sia solo riferita a pazienti gravi; ma spesso segue
bambini che presentano forti disagi emotivi, o anche adolescenti con comportamenti a rischio, che hanno beneficiato molto di questa esperienza.
Un bambino affetto da ADHD potrebbe beneficarne in termini di contenimento (il cavallo è un animale fondamentalmente paranoico che soffre molto gli ambienti e le persone caotiche), pertanto il bambino potrebbe comprendere che la sua iperattività ha una reazione negativa sul cavallo che potrebbe sfuggirgli o ritrarsi; inoltre il movimento basculante del cavallo ha un forte potere rilassante che potrebbe risultare “terapeutico” per il bambino, una volta montato in sella. Altro aspetto importante di questa attività è il senso di responsabilità nei confronti di un altro essere vivente, pertanto sono importanti regole e confini, cosa che spesso questi bimbi fanno difficoltà ad accettare.
Solitamente si inizia con la pulizia (e conoscenza) del corpo del cavallo. I ragazzi, tenendo sempre conto dei loro limiti e risorse, sono incoraggiati a svolgere tutto in autonomia. Pertanto puliscono da soli il loro cavallo, lo sellano e lo conducono in campo. Per ogni ragazzo è prevista la presenza di un assistente oltre all’operatore. A seconda del livello di competenza equestre, e capacità personali, si eseguono diversi esercizi e giochi a cavallo. Spesso si svolge lavoro a terra. Per esempio, se le condizioni meteo sono particolarmente avverse e si puliscono le selle e i finimenti (testiera del cavallo, capezze e così via) si osserva insieme del materiale didattico sempre orientato all’acquisizione di nuove competenze. In ogni caso, possono esserci giorni in cui il ragazzo è troppo nervoso e attivo, pertanto lo si mette subito in groppa all’animale, ed è straordinario osservare il cambiamento umorale dopo brevissimo tempo.
Le controindicazioni a questa pratica si riferiscono a patologie importanti a carico della colonna vertebrale e della cervicale; è controindicata nei casi di epilessia grave e, in ogni caso, prima di salire in sella è sempre necessaria una visita medica che assicuri l’assenza di controindicazioni della pratica equestre.
I costi variano a seconda del tipo di intervento, dal numero di operatori necessari e dalla frequenza settimanale. Diciamo comunque che di base, tenendo conto che una lezione individuale di equitazione classica costa intorno ai 30 euro a ora; bisogna considerare la presenza di un professionista specializzato e della presenza obbligatoria di un assistente perciò si arriva anche a 40/50 euro a incontro. Interventi svolti da un’equipe di professionisti formati in tal senso.
Comprensibilmente la continuità favorisce l’acquisizione di maggiore sicurezza e apprendimento.
Per quelli che desiderano attuare corsi di E.I, suggerisco in primis di essere consapevoli dell’impegno e della responsabilità che questa attività richiede. Non basta essere cavalieri esperti, o al contrario esclusivamente bravi clinici per poter condurre dei corsi di E.I. Ci vuole una formazione adeguata in entrambi i settori (equestre e neuropsichiatrico o motorio). É fondamentale una coperta assicurativa poiché, per quanto buoni e docili possono essere i cavalli utilizzati per le attività, bisogna ricordare che si parla sempre di animali sensibili e reattivi, dunque gli allievi devono essere assicurati contro ogni eventuale infortunio.
I corsi di formazione più completi sono quelli della Federazione Italiana Sport Equestri, quelli dell’Anire, ed Equitabile, tutti avente un riconoscimento nazionale. Per il resto il mio consiglio è di scegliere delle strutture che presentino i requisiti adatti e che utilizzino cavalli sani, in buona forma e che non siano sfruttati e stressati poiché anche nei confronti dei cavalli va osservato il massimo rispetto e cura fisica.
CITAZIONE DELLA FONTE
Titolo: "Quando un animale può curare mente e corpo"
"Intervista a Ludovica Bedeschi"
"La Stampa salute"
http://www.lastampa.it/2014/07/16/scienza/benessere/quando-un-animale-pu-curare-mente-e-corpo-b3T5to3iZwiZ9ke24BV2SI/pagina.html
Oltre le caratteristiche proprie del praticare l' equitazione che anche in questo articolo sono poste in rilievo come ad esempio sostenere e aumentare l'aspetto emozionale e l'autostima; aspetti che tratterò in maniera più approfondita prossimamente in altri post, volevo porre l'accento sull'importanza che l'equitazione integrata assume per i soggetti normodotati e non. La consapevolezza, conoscenza e rispetto delle diverse problematiche che ciascun individuo può possedere senza però assumere una connotazione negativa per l'esercizio della disciplina. Ogni bambino svolge attività che sono studiate proprio in base alle sue peculiarità con l'ausilio o meno di un operatore che svolge la funzione di aiutare il bambino ad acquisire passo passo sempre più autonomia rendendolo consapevole delle proprie potenzialità ma anche dei propri punti di criticità. Infatti l'equitazione integrata riesce a sviluppare una cultura delle diverse abilità che assumo tutte una loro importanza. Ad esempio basti pensare ad un bambino con problemi relazionali, con uno sport indivuduale non potrebbe essere a contatto con altri coetanei e allo stesso tempo uno sport di squadra "potrebbe non essere accettato dal bimbo a priori perché troppo estremo"; con l'equitazione integrata invece il bambino si trova in una dimensione sia individuale che di gruppo, svolge attività singolarmente con l'aiuto del cavallo, circondato da altri soggetti con i quali interagisce, dove vige un' armonia basata sulla manifestazione ed esercizio delle proprie abilità senza alcuna discriminazione.
L’equitazione integrata, invece, pone l’accento soprattutto sull’aspetto psico-emotivo di un paziente. Perciò, si usa il termine “equitazione integrata” per indicare che attraverso una pratica sportiva e sana come l’equitazione e il contatto con l’animale, il bambino (o anche l’adulto) può apprendere una serie di competenze che possono essere utilizzate anche in altri contesti e ciò può portarlo a integrarsi meglio nell’ambiente circostante.
Questa pratica promette, perciò, di aiutare bambini e adulti affetti da diversi problemi pisco-fisici. Il fine ultimo di questa pratica, è quello di insegnare a questi ragazzi a essere autonomi, a prendersi cura di un altro essere vivente che è dotato a sua volta di una incredibile sensibilità e di aumentare la loro autostima e senso di auto efficacia.
Il movimento basculante del cavallo stimola la muscolatura della schiena e il sistema nervoso che in diverse patologie neurologiche sono mal funzionanti. Se invece ci riferiamo alle patologie neuropsichiatriche o psichiatriche, diciamo che la scelta del cavallo è basata su diversi fattori, primo tra tutto la sua indole non predatoria.
A dispetto degli altri animali comunemente utilizzati per la cosiddetta pet-therapy, il cavallo è anche l’unico animale che fisicamente è in grado di trasportare l’utente, attivando quindi una serie infinita di dinamiche emotive come l’abbandonarsi a un animale così grande e la fiducia. Inoltre la sua indole un po’ schiva e diffidente è utile nel stimolare un’attivazione emozionale e relazionale in soggetti altrettanto “ritirati”.
Non bisogna pensare che l’equitazione integrata sia solo riferita a pazienti gravi; ma spesso segue
bambini che presentano forti disagi emotivi, o anche adolescenti con comportamenti a rischio, che hanno beneficiato molto di questa esperienza.
Un bambino affetto da ADHD potrebbe beneficarne in termini di contenimento (il cavallo è un animale fondamentalmente paranoico che soffre molto gli ambienti e le persone caotiche), pertanto il bambino potrebbe comprendere che la sua iperattività ha una reazione negativa sul cavallo che potrebbe sfuggirgli o ritrarsi; inoltre il movimento basculante del cavallo ha un forte potere rilassante che potrebbe risultare “terapeutico” per il bambino, una volta montato in sella. Altro aspetto importante di questa attività è il senso di responsabilità nei confronti di un altro essere vivente, pertanto sono importanti regole e confini, cosa che spesso questi bimbi fanno difficoltà ad accettare.
Solitamente si inizia con la pulizia (e conoscenza) del corpo del cavallo. I ragazzi, tenendo sempre conto dei loro limiti e risorse, sono incoraggiati a svolgere tutto in autonomia. Pertanto puliscono da soli il loro cavallo, lo sellano e lo conducono in campo. Per ogni ragazzo è prevista la presenza di un assistente oltre all’operatore. A seconda del livello di competenza equestre, e capacità personali, si eseguono diversi esercizi e giochi a cavallo. Spesso si svolge lavoro a terra. Per esempio, se le condizioni meteo sono particolarmente avverse e si puliscono le selle e i finimenti (testiera del cavallo, capezze e così via) si osserva insieme del materiale didattico sempre orientato all’acquisizione di nuove competenze. In ogni caso, possono esserci giorni in cui il ragazzo è troppo nervoso e attivo, pertanto lo si mette subito in groppa all’animale, ed è straordinario osservare il cambiamento umorale dopo brevissimo tempo.
Le controindicazioni a questa pratica si riferiscono a patologie importanti a carico della colonna vertebrale e della cervicale; è controindicata nei casi di epilessia grave e, in ogni caso, prima di salire in sella è sempre necessaria una visita medica che assicuri l’assenza di controindicazioni della pratica equestre.
I costi variano a seconda del tipo di intervento, dal numero di operatori necessari e dalla frequenza settimanale. Diciamo comunque che di base, tenendo conto che una lezione individuale di equitazione classica costa intorno ai 30 euro a ora; bisogna considerare la presenza di un professionista specializzato e della presenza obbligatoria di un assistente perciò si arriva anche a 40/50 euro a incontro. Interventi svolti da un’equipe di professionisti formati in tal senso.
Comprensibilmente la continuità favorisce l’acquisizione di maggiore sicurezza e apprendimento.
Per quelli che desiderano attuare corsi di E.I, suggerisco in primis di essere consapevoli dell’impegno e della responsabilità che questa attività richiede. Non basta essere cavalieri esperti, o al contrario esclusivamente bravi clinici per poter condurre dei corsi di E.I. Ci vuole una formazione adeguata in entrambi i settori (equestre e neuropsichiatrico o motorio). É fondamentale una coperta assicurativa poiché, per quanto buoni e docili possono essere i cavalli utilizzati per le attività, bisogna ricordare che si parla sempre di animali sensibili e reattivi, dunque gli allievi devono essere assicurati contro ogni eventuale infortunio.
I corsi di formazione più completi sono quelli della Federazione Italiana Sport Equestri, quelli dell’Anire, ed Equitabile, tutti avente un riconoscimento nazionale. Per il resto il mio consiglio è di scegliere delle strutture che presentino i requisiti adatti e che utilizzino cavalli sani, in buona forma e che non siano sfruttati e stressati poiché anche nei confronti dei cavalli va osservato il massimo rispetto e cura fisica.
CITAZIONE DELLA FONTE
Titolo: "Quando un animale può curare mente e corpo"
"Intervista a Ludovica Bedeschi"
"La Stampa salute"
http://www.lastampa.it/2014/07/16/scienza/benessere/quando-un-animale-pu-curare-mente-e-corpo-b3T5to3iZwiZ9ke24BV2SI/pagina.html
Mio commento
Oltre le caratteristiche proprie del praticare l' equitazione che anche in questo articolo sono poste in rilievo come ad esempio sostenere e aumentare l'aspetto emozionale e l'autostima; aspetti che tratterò in maniera più approfondita prossimamente in altri post, volevo porre l'accento sull'importanza che l'equitazione integrata assume per i soggetti normodotati e non. La consapevolezza, conoscenza e rispetto delle diverse problematiche che ciascun individuo può possedere senza però assumere una connotazione negativa per l'esercizio della disciplina. Ogni bambino svolge attività che sono studiate proprio in base alle sue peculiarità con l'ausilio o meno di un operatore che svolge la funzione di aiutare il bambino ad acquisire passo passo sempre più autonomia rendendolo consapevole delle proprie potenzialità ma anche dei propri punti di criticità. Infatti l'equitazione integrata riesce a sviluppare una cultura delle diverse abilità che assumo tutte una loro importanza. Ad esempio basti pensare ad un bambino con problemi relazionali, con uno sport indivuduale non potrebbe essere a contatto con altri coetanei e allo stesso tempo uno sport di squadra "potrebbe non essere accettato dal bimbo a priori perché troppo estremo"; con l'equitazione integrata invece il bambino si trova in una dimensione sia individuale che di gruppo, svolge attività singolarmente con l'aiuto del cavallo, circondato da altri soggetti con i quali interagisce, dove vige un' armonia basata sulla manifestazione ed esercizio delle proprie abilità senza alcuna discriminazione.
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