sabato 10 dicembre 2016

Siamo due respiri. La scienza ha dimostrato che i cuori di cavallo e cavaliere battono insime.


Una ricerca dell’Università di Pisa rivela che il cuore di cavallo e umani batte all’unisono


L’affinità tra cavallo e cavaliere è questione di cuore. Lo dice una ricerca di un gruppo di etologi e ingegneri dell’Università di Pisa, presentata in anteprima alla 118ª Fieracavalli di Verona.

Fieracavalli dal 1898 si è fatta portavoce delle affinità naturali che legano il binomio, promuovendo negli anni la cultura del cavallo e raccontando i legami tra uomo e cavallo.
Lo studio “Clever Hans un secolo dopo”, presentato oggi proprio durante i giorni di fiera, è stato condotto dai ricercatori dell’Università di Pisa, misurando la sincronizzazione indotta dalla stimolazione emotiva durante l’interazione fra esseri umani ed equini, mettendo a confronto i rispettivi ritmi cardiaci.
 «Quello che abbiamo realizzato – spiega Paolo Baragli, responsabile del progetto – è un’iniziativa pioneristica che apre importanti prospettive nella comprensione del legame emozionale fra cavallo e uomini, alla luce delle attuali conoscenze dell’empatia negli animali e delle tecnologie di bioingegneria oggi disponibili. Sembra che durante la relazione accada qualcosa nell’organismo dovuto proprio alla qualità del rapporto e che questo “qualcosa” sia misurabile».
 La ricerca ha analizzato tre situazioni differenti. «Ognuna– spiega Elisabetta Palaci, etologa dell’Università di Pisasi caratterizza per una sincronizzazione significativamente diversa, tanto che siamo stati in grado di riconoscere i tre tipi di relazione in modo automatico e con un’accuratezza superiore al 70 per cento».
Questo studio, che oggi è soltanto nelle prime fasi, apre importanti scenari applicativi sia in ambito sportivo che nella pet-therapy.


http://www.fieracavalli.it/

Porto alla vostra attenzione questo articolo tratto dal sito di Fiera cavalli, per mostrare l'importanza dell'evento internazionale di Verona, ma soprattutto per dirvi cari lettori, che quello in cui io, ma oserei dire tutti i veri appassionati e amanti dei cavalli in cuor loro hanno sempre saputo, è che ora anche per gli scettici è arrivato il momento di credere che il rapporto tra cavallo e umano è davvero unico e raro. Capace di emozioni e sentimenti che si provano in due: il binomio non solo sportivo ma anche emozionale e fisiologico.
Vi propongo allegata a questa fantastica notizia una canzone che a me piace moltissimo e che ogni volta che ascolto mi rimanda proprio al legame tra me e il mio cavallo.
E se non la conoscete vi suggerisco di leggere il testo e di ascoltarla.


DUE RESPIRI
di Chiara Galiazzo

Non c'è fortuna, non c'è destino,
non c'è sorpresa per me,
non c'è vittoria né aspirazione
così importante per me
non c'è bellezza,
frase ad effetto o un'assoluta verità
ma c'è un istante nell'universo,
attimo eterno in cui mi sento unica

Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due respiri
che vibrano vicini
oltre il male e il bene
niente è come te e me insieme

Non serve intento né sacrificio
una tentazione per me
desiderare voler sparire
resta un ricordo per me
non serve dolor, normale attenzione
quella che riservo a te
anche il silenzio,
che sento dentro
quando mi avvolge diventa musica

Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due respiri
che vibrano vicini
oltre il male e il bene
niente è come te e me insieme

Non c'è ossessione solo emozione
quella che dedico a te
non c'è tramonto, non c'è una stella
che ci somiglia,
che sia così unica

Perché niente è come te e me insieme
niente vale quanto te e me insieme
siamo due respiri
che vibrano vicini
oltre il male e il bene
niente è come te e me insieme

Tutto è come te e me insieme




martedì 13 settembre 2016

Pionca cavalli

Arrivata alla 13esima edizione Pionca cavalli e sagra di Pionca si  ripropongono come eventi annuali, nell'edizione 2016 dal 9 al 13 settembre.
Manifestazione e sagra da vivere per passare delle ore all'insegna del divertimento per l'intera famiglia, in una località in provincia di Padova facile da raggiungere. Allego le immagini del programma e della copertina dell'opuscolo.
Per ulteriori approfondimenti lascio i due link :

http://pionca.blogspot.it/search/label/Sagra











FIERA CAVALLI VERONA: un' importante manifestazione equestre da non perdere!


Per gli amanti del mondo equestre e non solo, ormai da molti anni Fiera cavalli Verona, è diventata una manifestazione a livello mondiale e nazionale, un evento al quale non si può rinunciare. Attira a sé visitatori provenienti da ogni parte del mondo per poter assistere e partecipare ai concorsi, alle sfilate, e agli stand delle varie aziende, più di 750 che propongono i loro prodotti.




L'edizione 2016, la 118a edizione si terrà dal 10 sino al 13 novembre. In programma molti spettacoli che vi lasceranno stupiti per le loro fantastiche coreografie, musiche e costumi.
Inoltre per gli amanti dei cavalli e non, è presente anche il padiglione del turismo per offrire informazioni e spunti su viaggi e terre da scoprire. L'ingresso ai cani è consentito purchè vengano rispettate le norme previste per i luoghi pubblici.




Numerose sono  le attività organizzate per i bambini, dalle animazioni ai giochi, dal battesimo della sella all’ippoterapia, con lo scopo di far scoprire loro il mondo del cavallo e della natura.
L'edizione 2015 prevedeva appositamente un padiglione interamente dedicato al mondo dei bambini chiamato il villaggio del bambino, qui ogni anno 20.000 bambini si ritrovano per divertirsi, imparando a conoscere il mondo equestre e la natura che li circonda.




Fieracavalli celebra anche il lifestyle e l’enogastronomia. L’offerta commerciale non prevede solo materiale per l’equitazione, ma ampio spazio è dedicato all'extrasettore, con una selezionata offerta dei migliori marchi di abbigliamento e accessori dedicati al tempo libero. Nelle aree esterne, inoltre, è possibile provare ed apprezzare i piatti tradizionali italiani, suddivisi regione per regione.




Per ulteriori informazioni come ad esempio l'acquisto dei biglietti, come arrivare e il programma, vi lascio qui sotto il link che vi porta direttamente al sito ufficiale di fiera cavalli Verona.

                                                        http://www.fieracavalli.it/



lunedì 8 febbraio 2016

Equitazione e fattoria didattica assieme, una doppia opportunità educativa

Molte volte accade di incontrare sparsi nel territorio maneggi che si fondono alle fattorie didattiche, o viceversa, in un'unica struttura dove è possibile praticare attività a cavallo e scoprire il mondo contadino e rurale all'unisono. Queste due diverse ma collegate esperienze permettono ancor di più la scoperta della natura, del paesaggio della campagna, degli animali e di tutte quelle pratiche svolte con l'intento di far conoscere a bambini e ragazzi vecchie e nuove usanze. Conoscenze che saranno utili per poter comprendere ancor meglio il mondo che ci circonda, fatto di tradizioni, di rispetto della ciclicità del tempo nell'agricoltura e così via.
Ora vi spiegherò cosa è in particolare una fattoria didattica e perché è così altrettanto importante per l'educazione dei bambini.

Una fattoria didattica è un’azienda agricola o agrituristica in cui si fanno attività educative “attive”, in particolare per bambini e ragazzi. L'azienda resta una realtà produttiva a tutti gli effetti, la didattica è un'integrazione alle normali attività. Le attività proposte della fattoria sono tenute da personale specializzato.
L'obiettivo della fattoria didattica è diffondere la conoscenza sulle attività svolte in fattoria, coinvolgendo gli ospiti  nella realizzazione di un prodotto tipico o in altre attività agricole, come la raccolta di prodotti ortofrutticoli.


Le Fattorie didattiche sono importanti in termini di educazione non solo perché creano contatti fra mondo urbano e rurale. Diffondono nelle nuove generazioni e nella società tradizioni e usanze della cultura contadina. Ancor più importante, le fattorie didattiche valorizzano i mestieri e la manualità artigianale attraverso l’esperienza diretta.
La modernità, l’urbanizzazione e l’industrializzazione ci hanno resi poco attenti alle attività delle campagne, ai prodotti locali e alle trasformazioni che questi devono subire prima di arrivare al supermercato e poi alla nostra tavola. Le fattorie didattiche rappresentano il luogo ideale in cui osservare di persona la natura e il lavoro agricolo.
La qualifica di Fattoria Didattica è conferita dalle singole amministrazioni regionali, sulla base del rispetto di alcuni parametri, definiti da un documento che è chiamato "Carta della qualità". Gli operatori che vengono a contatto con i visitatori e preparano le lezioni e le attività devono aver frequentato corsi abilitanti per l'“animazione didattica in fattoria”.
Con la guida di operatori qualificati, adulti e bambini imparano a conoscere meglio l’ambiente rurale, le piante, gli animali e i prodotti della terra. Si cimentano in attività agricole tipiche e in antichi mestieri.



La valenza educativa del progetto e la possibilità di riqualificare le attività agricole come fonte di reddito complementare e strumento di marketing contribuiscono alla sempre maggiore popolarità delle stesse.
Il Decreto legislativo 228 del 18 maggio 2001, “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo”, indica le attività ricreative e didattiche che mirano a una migliore conoscenza del territorio tra le attività multifunzionali dell’imprenditore agricolo.



giovedì 4 febbraio 2016

Raggiungere il giusto assetto, una fondamentale attività in sella da imparare

Osservando un bravo cavaliere impegnato in una ripresa di dressage, in una corsa al galoppo, in un concorso ippico o in una qualsiasi altra disciplina equestre, noteremo quanto differente sia la sua posizione in sella, eppure riesce sempre a mantenere il corretto assetto. Il giusto assetto, è quindi la capacità di rimanere sempre in equilibrio con il cavallo variando la nostra posizione per mantenere il nostro baricentro in linea con quello del nostro cavallo. Mantenere un corretto assetto durante l'attività equestre è dunque una azione tutt'altro che statica, il cavallo si muove e il cavaliere deve muoversi insieme a lui evitando di compromettere l'equilibrio di quest'ultimo.
In teoria tutto sembra molto semplice, la pratica ci insegna che lo è un pò meno. Per aquisire la capacità di rimanere in equilibrio su un animale in movimento occorre molto esercizio e, cosa che raramente facciamo, l'esercizio andrebbe ripetuto nel tempo anche quando siamo sicuri di avere ormai compreso i segreti dell'equitazione.
Cominciamo ad esaminare il caso più semplice: la posizione del cavaliere con il cavallo fermo.
In questo caso il cavaliere si dispone con il busto verticale, la testa alta, le braccia naturalmente cadenti lungo il corpo con gli avambracci in linea  con le redini nella direzione della bocca del cavallo. La coscia ben inserita nei quartieri della sella, la gamba naturalmente piegata indietro e  il piede inserito per metà nella staffa con il tallone ben spinto verso il basso per favorire un'inforcatura profonda e solida.
Osservando il cavaliere in questa posizione, noteremo che il suo corpo forma degli angoli a livello del bacino, del ginocchio e della caviglia. L'ampiezza di questi angoli varia in funzione della dinamicità del movimento, in una situazione statica, questi risulteranno della massima ampiezza, nel momento in cui la velocità aumenta, il cavaliere, per mantenere il suo baricentro in linea con quello del suo cavallo, dovrà diminuirne l'ampiezza piegando il busto in avanti e qualora fosse necessario accorciando la lunghezza delle staffe. Per meglio comprendere questo fondamentale concetto, pensiamo ai due casi limite di un cavaliere impegnato in una ripresa di dressage e di un fantino lanciato in pista al galoppo.

lunedì 1 febbraio 2016

Alcune attività a terra

Una delle principali attività che si svolgono "a terra" è quella del governo del cavallo o grooming, cioè è l’insieme delle operazioni quotidiane per il mantenimento della pulizia, quindi dell’igiene del cavallo. Inoltre sono operazioni che permettono l’ispezione esterna dell’intero corpo del cavallo, permettendo di accorgersi di eventuali problemi che sottintendono possibili patologie. In ultima analisi il grooming è anche una forma di massaggio che rinforza il legame tra cavallo e cavaliere, e che pare essere stimolante anche per la salute del cavallo stesso. Il grooming andrebbe fatto un paio di volte al giorno: prima dell'attività in modo più sbrigativo, giusto una passata con la brusca, e pulizia di occhi, narici e zoccoli; a temine giornata invece in modo più approfondito ed accurato. Ogni cavallo deve avere la sua propria attrezzatura per il grooming, mai usare la stessa per tutti, onde evitare di fare da vettore di parassiti, funghi, o addirittura infezioni batteriche vere e proprie.
Strumentario per un buon grooming sono: nettapiedi, brusca ,spugna, striglia ed infine la stecca.

giovedì 28 gennaio 2016

Il cavallo è una grande risorsa educativa tutta da scoprire


La progettualità, l’organizzazione di situazioni di apprendimento attivo, divertente che coinvolge una pluralità di soggetti e di stimoli, può portare gli utenti a scoprire le proprie abilità. Il rafforzamento della percezione di autoefficacia spinge l’individuo a non indulgere nell'agire alle diffrenti situazioni che gli si propongono.
Gli psicologi, educatori, pedagogisti condividono l’idea che il rapporto uomo – animale possa giovare nel determinare effetti positivi sia sulla salute, sia sull’equilibrio psico – fisico dell’uomo, a maggior ragione nei soggetti in età evolutiva.
Il coinvolgimento in attività inerenti rappresenta una valida risorsa e può essere proposta quando i bisogni educativi prevalenti sono determinati da:
  1. ricerca di un maggior grado di maturazione di condotte adeguate nel rapporto con l’altro o con i diversi ambienti.
  2. Ricerca di un’evoluzione delle autonomie personali.
Durante l’esperienza di attività equestre vengono coinvolti molteplici aspetti:

Area Motoria
Avviene la stimolazione della motricità globale, fine, consapevolezza della propria corporeità e del proprio confine spaziale e di orientamento nello spazio.
Dal punto di vista motorio la conduzione del cavallo, oltre a favorire la scioltezza, la coordinazione e la lateralizzazione dei movimenti, stimola il giovane a migliorare i tempi di attenzione e di reazione motoria agli stimoli, oltre a rafforzare globalmente il tono muscolare stesso nonché la postura.
L’uso consapevole della forza fisica e la sua regolazione in base alle esigenze comprendendo che il suo abuso porta a reazioni indesiderate nell’altro come nella vita quotidiana.

mercoledì 20 gennaio 2016

La mediazione equestre e il mediatore

La mediazione equestre

Grazie ai principi che fondano la Mediazione Equestre è possibile promuovere occasioni di maturazione personale, di confronto con “l’altro”, di conoscenza ed accettazione “del diverso” attraverso un essere vivente dalla forte polarizzazione affettiva e che richiama ad intime pulsioni emozionali e propositive.
L’animale e la relazione con esso possono così divenire un importante occasione di presa di coscienza identitaria, ma soprattutto un ponte di contatto tra le diversità per lo sviluppo di concreti processi inclusivi.
La mediazione equestre è un tipo di intervento educativo, dove l’aspetto relazionale, il contesto del gruppo e l'utilizzo del cavallo divengono i mezzi fondamentali per l’ottenimento di importanti risultati sul fronte referenziale, ovvero dei cambiamenti che possono determinarsi nell’interscambio binario uomo – animale per mezzo dell’apporto di un traduttore –il Mediatore, appunto- che ha il compito di proporre attività “a terra” basate sull’intenzionalità educativa per la crescita dei giovani coinvolti nelle esercitazioni o laboratori didattici all’aria aperta.
L’aspetto interessante e allo stesso tempo sorprendente della Mediazione Equestre è l’adattabilità alle differenti tipologie di possibili fruitori.


martedì 12 gennaio 2016

Gli aspetti salutistici e fisiologici di chi pratica lo sport dell' equitazione


L'Equitazione oltre ad essere una grande oppurtunità educativa e ricreativa rappresenta come tutti gli altri sport una pratica molto salutare soprattutto nell' aiutare ad acquisire una corretta postura e una muscolatura ben definita e tonica, tenendo contemporaneamente in allenamento il sistema circolatorio e respiratorio. Erroneamente moltissime persone credono o comunque pensano di sapere che l'equitazione non è uno sport, dato che secondo il loro pensiero "è il cavallo a dover fare tutto non la persona" quindi non si fa fatica ed è facile; non c'è affermazione più sbagliata di questa! Io personalmente ho praticato diversi sport nella mia vita, in particolare per molto tempo ginnastica ritmica, poi per alcuni anni nuoto ed infine 'equitazione. Per queste ragioni mi definivo una persona sana che si tiene in allenamento e abbastanza "resistente", quando però ho iniziato ad andare a cavallo all'età di 16 anni ho fatto una enorme fatica a livello fisico maggiormente le prime volte. Mi ricordo ancora le prime lezioni quando scendevo da cavallo per dirigermi alla macchina che non riuscivo nemmeno a camminare bene dal male che avevo alle gambe, alle braccia, agli addominali, alla schiena ed infine ai glutei. Questa non è solo la mia esperienza personale alla quale potete credere o meno ma ci sono studi medici e scientifici che lo provano. Qui sotto ho menzionato degli articoli che illustrano tutti i benefici dell'andare a cavallo. Uno dei tanti altri motivi per praticare questo bellissimo sport.


ASPETTI FISIOLOGICI DEGLI SPORT EQUESTRI
Nella classificazione fisiologica delle attività  sportive proposta da Dal Monte, gli sport equestri sono inseriti  tra le attività di destrezza in quanto le doti principali per eccellere vengono prevalentemente individuate nel senso dell’equilibrio e nella coordinazione neuromotoria.
Attraverso un addestramento lungo e complesso il cavaliere riesce ad affinare ed esaltare queste doti, trasformando dei movimenti dapprima volontari in automatismi che gli consentono di stare in sella con una certa disinvoltura e di adattarsi alle diverse situazioni dinamiche equestri.
Tuttavia, come si rileva dalla classificazione, l’equitazione è una disciplina nella quale l’impegno muscolare a scopo posturale e direzionale non è trascurabile poiché l’atleta, sia nell’allenamento che nella gara, è sottoposto a sollecitazioni che richiedono una attività muscolare submassimale, intervallata a fasi di più rapide contrazioni muscolari nelle quali l’energia è fornita dalle fonti anaerobiche alattacide.

lunedì 11 gennaio 2016

Cos' é un' ippovia ? Le ippovie in provincia di Padova

Come opportunamente già riferito nella descrizione del blog avrei citato luoghi situati in Veneto dove è possibile trascorrere delle piacevoli ore di svago per tutta la famiglia anche singolarmente o con gli amici a contatto diretto con la natura con l'opportunità di poter anche visitare siti di interesse culturale e faunistico, quindi si possono anche intrattenere delle ore nel dispetto dell'educazione dei bambini all'ambiente, agli animali e nella conoscenza di luoghi storici e culturali. Le ippovie sono quindi un pratico e divertente mezzo di svago ed educazione da percorrere per chi ne ha la possibilità a cavallo ma anche semplicemente in bici e a piedi.

Che cos'è un'ippovia?

L'ippovia è un itinerario percorribile a cavallo, quasi mai asfaltato, che raggiunge e attraversa luoghi naturali come parchi, riserve, boschi, supera colline e valli, costeggia laghi e fiumi, e raggiunge luoghi culturali come aree archeologiche, costruzioni e dimore storiche, borghi.

L'ippovia consente la pratica dell'equiturismo (turismo a cavallo),ma può essere utilizzata anche per la percorrenza a piedi (trekking) o in mountain bike(cicloturismo).

Com’è una Ippovia?
Lungo il percorso vanno previsti Posti tappa, ossia stazioni di sosta attrezzate, possibilmente distanti tra loro non più di 20 -40 km, dove il cavaliere e il cavallo possono trovare assistenza, ristoro e la possibilità di poter pernottare (in foresterie, agriturismo, casolari privati o pubblici rifugi).


domenica 10 gennaio 2016

L'autostima può crescere se si va a cavallo

Come già citato nel post precedente praticare equitazione esercita un forte potere nell'accrescere l'autostima delle persone. Ora qui sotto vi propongo un articolo scritto da Roberto Lambruschi (sempre modificato da me) che spiega in maniera esaustiva sia cosa si intende per autostima ,sia le modalità e le motivazioni che la fanno aumentare nei soggetti che praticano questo tipo di sport.

Articolo di Roberto Lambruschi

Quello dell’autostima personale è un tema particolarmente importante che tocca sfere trasversali dell’essere e del vivere quotidiano, che definisce –nel bene e nel male- molti funzionamenti, comportamenti ed abilità di tutti noi nell’interazione sociale.
E’ un aspetto della personalità che determina il livello di benessere vissuto dal singolo e la sua efficacia espressa nella quotidianità.
Si tratta di un elemento della soggettività umana che determina la personalità di un individuo, spesso plasmandone il carattere e le abitudini comportamentali attraverso condizionamenti dettati dalle interazioni umane, familiari e dalle esperienze vissute.

Ma come possiamo definire l’autostima?

E’ la stima che ognuno ha di se stesso, il valore che ci si attribuisce nell’affrontare la quotidianità. E’ una sorta di rapporto tra “chi sono realmente” e “chi vorrei essere” per sentirmi più efficace nel vivere il presente e le relazioni personali nelle più disparate sue sfaccettature in modo armonico. In sintesi, è quel sentirsi la persona giusta al posto giusto.
E’ facile comprendere che l’autostima è un elemento fondamentale del nostro IO e del nostro benessere, la discriminante che migliora o ostacola una performance, che avvicina o allontana il raggiungimento di un obiettivo, che ci fa sentire più o meno apprezzati, sicuri e fiduciosi in noi stessi.

Si tratta certamente di una condizione “dinamica”, ovvero non definitiva, tantomeno un’etichetta da portare con se per tutta la vita; è un “valore” che è sintesi tra genetica e fenotipo, ovvero interazione con l’ambiente circostante, una percezione personale che può venire modificata attraverso un lavoro sul proprio IO, magari attraverso la facilitazione di un supporto psicologico.
Come accennato sopra, l’autostima si costruisce sin dalla fanciullezza: una maturazione armonica del proprio essere ed una definizione oggettiva del proprio personale valore parte proprio dalla più tenera delle età, sostenuta dalle relazioni affettive della famiglia e dei genitori in particolare, ma anche dalle esperienze – i cosiddetti “vissuti”- che dovrebbero mirare a sviluppare efficacia personale ed una certa iniziativa nella sperimentazione proattiva ed emozionale.

Equitazione e autostima

Quando il cavallo incentiva l’autostima

Il cavallo è un essere vivente che racchiude in se una serie di simboli, immagini ed aspettative che da sempre smuovono intense emozioni in chiunque lo avvicina.
E un animale grande, che incute timore e, nello stesso tempo, attrae. La sua presenza induce ad un intimo confronto tra istintualità e ragione in chi lo approccia: inizialmente innesca quel senso di “vorrei ma non posso” che nel tempo -e con opportune esercitazioni mediate da facilitatori atti a sviluppare un vissuto esperenziale positivo ed efficace- evolve in “posso perché voglio”.
Il confronto e la relazione con il cavallo invita la persona che manifesta problemi di autostima ad un lavoro di introspezione ed al raggiungimento di una sicurezza nel gestire le differenti situazioni proposte in un clima informale, estremamente motivante e piacevole: la migliore pre-condizione per lavorare sulla costruzione di una personalità più solida attraverso l’interazione con un essere vivente non giudicante che, una volta compreso nei suoi codici comunicativi e reazioni naturali, diventa un importante facilitatore e stimolo per imparare a guardarsi dentro ed a credere maggiormente in se stessi.

Affinché tutti questi aspetti si possano realizzare è determinante che l’incontro con il cavallo sia motivante per la persona. Dopo la fase della conoscenza a terra del cavallo “equitazione e autostima” possono procedere ancor più sinergicamente: l’essere in sella ad un grande ed imponente animale quale il cavallo richiama un senso di autorità, magnificenza e libertà, andando a smuovere sentimenti di autostima ed efficacia personale che certamente contribuiscono a migliorare la percezione del nostro IO.
Guidare un cavallo significa essere chiamati a ragionare a misura dell’altro, a prendere delle decisioni per il bene di entrambi, a dover imparare a gestire gli imprevisti decodificando le reazioni animali, spesso anticipandole.
Montare in sella significa guardare il mondo da un’altra prospettiva -dall’alto verso il basso- e questo non è riferito alla comune interpretazione freudiana del Super-Io: è una lettura in chiave più completa e concreta, quella del ricercare la realtà delle cose da un altro punto di vista, spogliandosi dei propri timori ed incertezze, quella opportunità che permetterà –una volta a terra- di vedersi proiettati nel nostro stesso mondo nuovo, vissuto però da un’altra prospettiva e con strumenti dell’interiorità certamente più strutturati per affrontare la realtà.
Si tratta di un percorso probabilmente lungo, fatto di fermate e ripartenze, ove si insinuano con una certa regolarità i dubbi nella persona di non essere all’altezza della situazione.



Mio commento

Per il bambino dunque è di fondamentale importanza il fatto di riuscire anche solo a montare in sella perché per molti soggetti significa essere stati capaci di affrontare una paura, un timore iniziale dovuto alla stazza dell'animale per esempio. Saper gestire in autonomia una situazione che per lui era potenzialmente difficile da affrontare ; il fatto di essere e sentirsi "superiori" rispetto alla normale quotidianità gli fa crescere un  nuovo senso di rispetto verso se stesso, di sentirsi capace di poter affrontare situazioni nuove grazie a questo nuovo stimolo. Con l'andare del tempo questa percezione crescerà tanto da essere utilizzata anche per la vita di tutti i giorni. Pensiamo ad un bambino che ha difficoltà nel gestire situazioni a lui estranee per esempio all'interno dell'ambito scolastico, ora potrebbe riuscire nel suo intento perché prende come esempio positivo, di riuscita personale il fatto di essere riuscito da solo a galoppare con il cavallo. Tutto questo meccanismo quindi assume una forte valenza educativa che consiste nell'aver saputo rispondere in maniera adeguata ad una paura scoprendo di possedere capacità mai svelate prima perché magari non opportunamente sollecitate nel modo e nel contesto più adeguato.  


sabato 9 gennaio 2016

L'Equitazione integrata

Oggi cari lettori e lettrici voglio porre la vostra attenzione sulla pratica dell'equitazione integrata. Qui sotto vi propongo un pezzo di articolo di giornale della "Stampa" alla fine del quale allego il link completo nel caso vogliate leggere l'articolo integralmente dal momento che ne ho modificato le parti per poter nel migliore dei modi informarvi rimanendo inerenti agli interessi del mio blog. Di seguito commenterò l'articolo.


L’equitazione integrata è nata allo scopo di affiancare con successo le classiche terapie mediche nei pazienti affetti da Sindrome di Down, schizofrenia, autismo, ADHD o pazienti psichiatrici.
Una pratica che  non tutti conoscono, ma che si sta diffondendo a macchia d’olio, è l’equitazione integrata. Non ippoterapia nell’accezione del termine, ma qualcosa di più.
Si fa riferimento all’ippoterapia in quelle situazioni in cui si lavora a livello muscolare e fisioterapico su pazienti con patologie legate alla sfera motoria poiché è reale l’aspetto terapeutico ed è necessario avere una formazione specifica e avvalersi sempre della consulenza di un medico (neurologo, ortopedico).
L’equitazione integrata, invece, pone l’accento soprattutto sull’aspetto psico-emotivo di un paziente.  Perciò, si usa il termine “equitazione integrata” per indicare che attraverso una pratica sportiva e sana come l’equitazione e il contatto con l’animale, il bambino (o anche l’adulto) può apprendere una serie di competenze che possono essere utilizzate anche in altri contesti e ciò può portarlo a integrarsi meglio nell’ambiente circostante.
Questa pratica promette, perciò, di aiutare bambini e adulti affetti da diversi problemi pisco-fisici.
Il fine ultimo di questa pratica, è quello di insegnare a questi ragazzi a essere autonomi, a prendersi cura di un altro essere vivente che è dotato a sua volta di una incredibile sensibilità e di aumentare la loro autostima e senso di auto efficacia.

Il movimento basculante del cavallo stimola la muscolatura della schiena e il sistema nervoso che