lunedì 8 febbraio 2016

Equitazione e fattoria didattica assieme, una doppia opportunità educativa

Molte volte accade di incontrare sparsi nel territorio maneggi che si fondono alle fattorie didattiche, o viceversa, in un'unica struttura dove è possibile praticare attività a cavallo e scoprire il mondo contadino e rurale all'unisono. Queste due diverse ma collegate esperienze permettono ancor di più la scoperta della natura, del paesaggio della campagna, degli animali e di tutte quelle pratiche svolte con l'intento di far conoscere a bambini e ragazzi vecchie e nuove usanze. Conoscenze che saranno utili per poter comprendere ancor meglio il mondo che ci circonda, fatto di tradizioni, di rispetto della ciclicità del tempo nell'agricoltura e così via.
Ora vi spiegherò cosa è in particolare una fattoria didattica e perché è così altrettanto importante per l'educazione dei bambini.

Una fattoria didattica è un’azienda agricola o agrituristica in cui si fanno attività educative “attive”, in particolare per bambini e ragazzi. L'azienda resta una realtà produttiva a tutti gli effetti, la didattica è un'integrazione alle normali attività. Le attività proposte della fattoria sono tenute da personale specializzato.
L'obiettivo della fattoria didattica è diffondere la conoscenza sulle attività svolte in fattoria, coinvolgendo gli ospiti  nella realizzazione di un prodotto tipico o in altre attività agricole, come la raccolta di prodotti ortofrutticoli.


Le Fattorie didattiche sono importanti in termini di educazione non solo perché creano contatti fra mondo urbano e rurale. Diffondono nelle nuove generazioni e nella società tradizioni e usanze della cultura contadina. Ancor più importante, le fattorie didattiche valorizzano i mestieri e la manualità artigianale attraverso l’esperienza diretta.
La modernità, l’urbanizzazione e l’industrializzazione ci hanno resi poco attenti alle attività delle campagne, ai prodotti locali e alle trasformazioni che questi devono subire prima di arrivare al supermercato e poi alla nostra tavola. Le fattorie didattiche rappresentano il luogo ideale in cui osservare di persona la natura e il lavoro agricolo.
La qualifica di Fattoria Didattica è conferita dalle singole amministrazioni regionali, sulla base del rispetto di alcuni parametri, definiti da un documento che è chiamato "Carta della qualità". Gli operatori che vengono a contatto con i visitatori e preparano le lezioni e le attività devono aver frequentato corsi abilitanti per l'“animazione didattica in fattoria”.
Con la guida di operatori qualificati, adulti e bambini imparano a conoscere meglio l’ambiente rurale, le piante, gli animali e i prodotti della terra. Si cimentano in attività agricole tipiche e in antichi mestieri.



La valenza educativa del progetto e la possibilità di riqualificare le attività agricole come fonte di reddito complementare e strumento di marketing contribuiscono alla sempre maggiore popolarità delle stesse.
Il Decreto legislativo 228 del 18 maggio 2001, “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo”, indica le attività ricreative e didattiche che mirano a una migliore conoscenza del territorio tra le attività multifunzionali dell’imprenditore agricolo.



giovedì 4 febbraio 2016

Raggiungere il giusto assetto, una fondamentale attività in sella da imparare

Osservando un bravo cavaliere impegnato in una ripresa di dressage, in una corsa al galoppo, in un concorso ippico o in una qualsiasi altra disciplina equestre, noteremo quanto differente sia la sua posizione in sella, eppure riesce sempre a mantenere il corretto assetto. Il giusto assetto, è quindi la capacità di rimanere sempre in equilibrio con il cavallo variando la nostra posizione per mantenere il nostro baricentro in linea con quello del nostro cavallo. Mantenere un corretto assetto durante l'attività equestre è dunque una azione tutt'altro che statica, il cavallo si muove e il cavaliere deve muoversi insieme a lui evitando di compromettere l'equilibrio di quest'ultimo.
In teoria tutto sembra molto semplice, la pratica ci insegna che lo è un pò meno. Per aquisire la capacità di rimanere in equilibrio su un animale in movimento occorre molto esercizio e, cosa che raramente facciamo, l'esercizio andrebbe ripetuto nel tempo anche quando siamo sicuri di avere ormai compreso i segreti dell'equitazione.
Cominciamo ad esaminare il caso più semplice: la posizione del cavaliere con il cavallo fermo.
In questo caso il cavaliere si dispone con il busto verticale, la testa alta, le braccia naturalmente cadenti lungo il corpo con gli avambracci in linea  con le redini nella direzione della bocca del cavallo. La coscia ben inserita nei quartieri della sella, la gamba naturalmente piegata indietro e  il piede inserito per metà nella staffa con il tallone ben spinto verso il basso per favorire un'inforcatura profonda e solida.
Osservando il cavaliere in questa posizione, noteremo che il suo corpo forma degli angoli a livello del bacino, del ginocchio e della caviglia. L'ampiezza di questi angoli varia in funzione della dinamicità del movimento, in una situazione statica, questi risulteranno della massima ampiezza, nel momento in cui la velocità aumenta, il cavaliere, per mantenere il suo baricentro in linea con quello del suo cavallo, dovrà diminuirne l'ampiezza piegando il busto in avanti e qualora fosse necessario accorciando la lunghezza delle staffe. Per meglio comprendere questo fondamentale concetto, pensiamo ai due casi limite di un cavaliere impegnato in una ripresa di dressage e di un fantino lanciato in pista al galoppo.

lunedì 1 febbraio 2016

Alcune attività a terra

Una delle principali attività che si svolgono "a terra" è quella del governo del cavallo o grooming, cioè è l’insieme delle operazioni quotidiane per il mantenimento della pulizia, quindi dell’igiene del cavallo. Inoltre sono operazioni che permettono l’ispezione esterna dell’intero corpo del cavallo, permettendo di accorgersi di eventuali problemi che sottintendono possibili patologie. In ultima analisi il grooming è anche una forma di massaggio che rinforza il legame tra cavallo e cavaliere, e che pare essere stimolante anche per la salute del cavallo stesso. Il grooming andrebbe fatto un paio di volte al giorno: prima dell'attività in modo più sbrigativo, giusto una passata con la brusca, e pulizia di occhi, narici e zoccoli; a temine giornata invece in modo più approfondito ed accurato. Ogni cavallo deve avere la sua propria attrezzatura per il grooming, mai usare la stessa per tutti, onde evitare di fare da vettore di parassiti, funghi, o addirittura infezioni batteriche vere e proprie.
Strumentario per un buon grooming sono: nettapiedi, brusca ,spugna, striglia ed infine la stecca.